“La zootecnia di precisione non è più una prospettiva a cui tendere, ma una realtà che aiuta gli allevatori a migliorare la gestione aziendale, nel rispetto del benessere degli animali e della tutela dell’ambiente. Le nuove tecnologie garantiscono una produzione più efficiente e sostenibile, offrendo al consumatore prodotti sempre più tracciabili, sicuri e di qualità. È la dimostrazione che innovazione e tradizione possono convivere, rafforzando un comparto fondamentale per l’economia agroalimentare del Paese.”
Queste le parole di Ettore Prandini, presidente dell’Istituto di Ricerca Lazzaro Spallanzani di Rivolta d’Adda (CR) e della Coldiretti nazionale, affidate ad una nota ad introduzione del convegno odierno dedicato alla “Zootecnia di precisione: sfide e opportunità per l’allevamento della bovina da latte” promosso dall’Istituto di Ricerca “Lazzaro Spallanzani” nell’ambito della Fiera Agricola Zootecnica Italiana (FAZI) di Montichiari. Al tavolo dei relatori il Direttore dell’Istituto, Marina Montedoro, e il Direttore scientifico Andrea Galli che hanno introdotto rispettivamente il progetto AUTOPRECISA e le principali applicazione della zootecnica di precisione.
Tra gli ospiti del convegno anche: Erminio Trevisi (Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza) che ha analizzato il contributo della zootecnia di precisione alla salute e al benessere della mandria; Francesca Petrera (CREA–ZA, Lodi) che ha illustrato le potenzialità dei robot di mungitura; Martino Cassandro (ANAFIBJ, Cremona) che ha mostrato come i dati raccolti possano migliorare la selezione genetica; Andrea Bassini, (Associazione Italiana Allevatori) che ha portato il contributo di AIA alla zootecnica di precisione e Gian Enrico Grugni, presidente di ARA Lombardia, che ha condotto una riflessione sull’importanza di accompagnare gli allevatori nel percorso di transizione digitale. A portare la voce delle imprese invece, le testimonianze della Cascina Bini (Valli di Mosio di Acquanegra sul Chiese, MN) e dell’Azienda Agricola Fusi Giovanni (Calcinato, BS), due realtà lombarde che stanno già sperimentando l’uso quotidiano di tecnologie di automazione e sensori di precisione.
L’incontro, moderato da Marina Montedoro, Direttore dell’Istituto Spallanzani, rientra tra le attività di AUTOPRECISA – Zootecnia di precisione e automazione nelle aziende zootecniche lombarde, progetto finanziato da Regione Lombardia con il contributo del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) nell’ambito del Complemento per lo Sviluppo Rurale del Piano Strategico Nazionale della PAC 2023–2027 (Intervento SRH04, Azioni di informazione).
Il progetto AUTOPRECISA
AUTOPRECISA è un’iniziativa di durata annuale (12 mesi) che punta a trasferire conoscenze scientifiche e operative sull’uso consapevole della zootecnia di precisione e dell’automazione negli allevamenti lombardi, con particolare riferimento al bovino da latte, ma anche ai bovini da carne, ai piccoli ruminanti e ai suini. Nella regione con il maggiore patrimonio bovino e suinicolo d’Italia con più di un milione e mezzo di capi bovini (27% del patrimonio nazionale) e più di 4 milioni e mezzo di capi suini (50% del patrimonio nazionale), il progetto nasce per supportare gli operatori nella gestione ottimale delle aziende, promuovendo un modello di allevamento basato sul monitoraggio continuo, sulla riduzione dei costi e sull’aumento del benessere animale, della sostenibilità ambientale e della redditività economica.
“Con AUTOPRECISA vogliamo accompagnare gli allevatori lombardi nel percorso di innovazione e digitalizzazione delle loro aziende – ha spiegato il Direttore Marina Montedoro – Le tecnologie di zootecnia di precisione permettono di monitorare costantemente gli animali andando ad analizzare dati strategici nella gestione dell’azienda che consentono di ridurre i costi, migliorare la salute e il benessere delle mandrie ed ottimizzare la sostenibilità complessiva del sistema produttivo. Dobbiamo accompagnare tutte le aziende, indipendentemente dalla loro dimensione, verso l’applicazione della zootecnia di precisione per via degli indiscutibili vantaggi che essa comporta. Si tratta di un’innovazione della ricerca applicata all’azienda che guarda al futuro della zootecnia e che è partita proprio dall’analizzare le esigenze concrete delle imprese.”
Il progetto prevede 6 workshop informativi e divulgativi, in presenza e online, volti a rendere accessibili i contenuti anche a operatori non specialisti. Accanto all’evento di apertura nel contesto della FAZI a Montichiari e agli altri 5 workshop tecnici che si terranno tra novembre 2025 ed aprile 2026, AUTOPRECISA prevede anche la produzione di materiali informativi, podcast e contenuti digitali diffusi attraverso il sito e i canali social dell’Istituto Spallanzani, con l’obiettivo di coinvolgere un pubblico ampio e favorire una partecipazione attiva degli allevatori nel cambiamento tecnologico del settore.
Gli interventi scientifici
Nel corso dell’incontro, Andrea Galli, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani e responsabile del progetto, ha presentato una panoramica sulle applicazioni più promettenti della zootecnia di precisione: “Oggi la zootecnia di precisione consente di raccogliere dati fondamentali su comportamento, salute e produzione degli animali. L’uso integrato di sensori, sistemi di monitoraggio e robotica consente decisioni più tempestive e mirate, con benefici concreti per l’efficienza produttiva e la sostenibilità. Non si tratta solo di tecnologia, ma di conoscenza condivisa che aiuta l’allevatore a lavorare meglio, con strumenti di controllo e previsione che migliorano l’intero processo gestionale.”
Principali applicazioni
Monitoraggio della salute e del benessere dell’animale: sensori indossabili e collari intelligenti registrano parametri come temperatura corporea, attività motoria, ruminazione e ingestione di alimento. Questi dati permettono di individuare precocemente problemi sanitari (come le mastiti o le dismetabolie) e di monitorare lo stato di benessere dell’animale in tempo reale.
Gestione della riproduzione: sistemi di rilevamento dell’attività motoria e della ruminazione supportati da appositi algoritmi aiutano a identificare con precisione i momenti di calore, ottimizzando i tempi di inseminazione e migliorando i tassi di fertilità.
Controllo della produzione e della qualità del latte: misuratori automatici installati nelle sale o nei robot di mungitura forniscono dati su quantità, composizione (grassi, proteine, cellule somatiche) e conducibilità elettrica del latte, permettendo interventi rapidi in caso di anomalie.
Alimentazione di precisione: sistemi automatizzati di preparazione e somministrazione della razione permettono di adattare la dieta alle esigenze individuali, migliorando l’efficienza alimentare e riducendo sprechi e impatto ambientale.
Analisi dei dati e supporto alle decisioni: tutte le informazioni raccolte vengono integrate in piattaforme digitali che, tramite appositi algoritmi, anche di intelligenza artificiale, forniscono analisi predittive e raccomandazioni per ottimizzare la gestione dell’allevamento.
In sintesi, la zootecnia di precisione applicata al bovino da latte consente una gestione più mirata, tempestiva e sostenibile, migliorando al contempo produttività, salute animale e redditività aziendale.
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