Aumentare la resa di olio di oliva con la tecnologia ad ultrasuoni.

Foto di Umbe Ber da Pixabay

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Un nuovo progetto innovativo aumenta la resa di olio di oliva estraendolo dalla pasta di olive con una tecnologia ad ultrasuoni.

L’Unione Europea, è leader mondiale nell’estrazione di olio d’oliva vergine, Produce quasi il 67 % degli oli d’oliva a livello globale.

Per soddisfare la crescente domanda da parte dei consumatori di oli d’oliva  dalla  qualità elevata, le aziende devono incrementare la propria capacità produttiva.

La produzione degli oli d’oliva vergini è costituita da un processo meccanico composto da tre fasi chiave: la frangitura, la malassazione (mescolare con un liquido l’impasto)  e la separazione.

La fase di frangitura e separazione sono processi continui, mentre quella di malassazione (mescolamento con liquido)  si basa sulla dimensione dei lotti e pertanto è spesso ostacolata da imprevisti e processi  che rallentano l’intero processo di produzione.

La malassazione consiste in  una lenta mescolazione e miscelazione delle olive già spremute  per consentire alle goccioline di olio di aggregarsi, semplificando il processo di  separazione.

Sfortunatamente questo processo può richiedere fino a 40 minuti, il che obbliga i produttori a produrre meno olio o ad acquistare una maggior quantità di attrezzature per portare a termine questa fase.

Pieralisi  (potete seguire un interessante podcast sull’economia circolare  a questo indirizzo Podcast) azienda italiana leader nello sviluppo di macchine per la produzione di olio di oliva  ha sviluppato una soluzione intermedia, ovvero una macchina specifica in grado di estrarre più olio in meno tempo.

La soluzione è costituita dalla tecnologia a ultrasuoni: invece di effettuare la malassazione, il nuovo macchinario estrae l’olio mediante il trattamento della pasta di olive con gli ultrasuoni.

In particolare, La macchina utilizza un reattore a ultrasuoni per svolgere un processo di estrazione continuo che, grazie al suo design compatto, può essere facilmente trasportato tramite un carrello elevatore, riducendo ulteriormente la necessità di disporre di molteplici apparecchiature.

Ciò che rende rivoluzionaria la soluzione innovativa non è solamente la sua capacità di estrarre una maggiore quantità di olio, ma anche di farlo producendo un contenuto polifenolico superiore rispetto a quanto è possibile mediante le tecniche tradizionali e  convenzionali.

Test iniziali hanno dimostrato che il sistema di Olive Sound ( nome del progetto di innovazione)  è in grado di accorciare i tempi di lavorazione delle olive fino a ben il 70 % e può inoltre ridurre il consumo energetico dell’impianto di trasformazione, permettendo di generare ulteriori risparmi sui costi.

Il progetto lavora  per sviluppare una versione in scala reale del sistema di Olive Sound  che sia in grado di fornire una velocità di efflusso pari a 4 000 kg/ora.

Foto di Umbe Ber da Pixabay

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Fonte Cordis  – Pieralisi

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