Novità fiscali agricoltura 2025: crediti di carbonio, coltivazioni fuori suolo e agevolazioni

Il Decreto 192/2024 introduce novità fiscali per l’agricoltura: crediti di carbonio, coltivazioni fuori suolo e agevolazioni per la sostenibilità. Scopri vantaggi e opportunità per le aziende.

Cosa cambia per l’agricoltura con il Decreto 192/2024?

Il decreto, entrato in vigore il 13 dicembre 2024, introduce nuove regole fiscali per le aziende agricole, con un focus su coltivazioni innovative e sostenibilità ambientale. Ecco i punti principali:

1. Coltivazioni fuori suolo (senza terra)

Cosa sono?
Coltivazioni come quelle idroponiche (in acqua), aeroponiche (con aria) o nelle vertical farm (coltivazioni in verticale).

Novità fiscale:
Ora il reddito da queste coltivazioni è considerato reddito agrario, con tasse più basse rispetto al reddito d’impresa.

Dove si possono fare?
In serre, fabbricati riconvertiti (es. capannoni dismessi) o altre strutture protette.

Limiti:
La superficie usata per queste coltivazioni non deve superare il doppio della superficie agricola di riferimento (da definire con un decreto attuativo).

2. Crediti di carbonio come attività agricola

Cosa sono i crediti di carbonio?
Sono “certificati” che attestano la riduzione delle emissioni di CO₂. Le aziende agricole possono venderli sul mercato.

Novità fiscale:
La vendita di crediti di carbonio è ora considerata un’attività agricola, con tassazione agevolata (reddito agrario).

Se i proventi superano quelli delle normali attività agricole, l’eccedenza è tassata al 25%.

Vantaggio:
Prima, i guadagni dalla vendita di crediti di carbonio erano tassati come reddito d’impresa, con tasse più alte.

3. Agricoltura e sostenibilità ambientale

Ruolo dell’agricoltura:
Il decreto riconosce l’importanza dell’agricoltura nella lotta ai cambiamenti climatici, grazie a pratiche come il carbon farming (stoccaggio di CO₂ nel suolo).

Coltivazioni innovative:
Le coltivazioni fuori suolo sono considerate più sostenibili perché usano meno acqua, meno prodotti chimici e non occupano terreni agricoli.

4. Registro dei crediti di carbonio

A cosa serve?
È un registro pubblico per tracciare i crediti di carbonio generati dalle aziende agricole.

Chi lo gestisce?
Il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura).

Stato attuale:
Le linee guida per usare il registro sono ancora in fase di elaborazione.

5. Cosa manca ancora?

Decreto attuativo:
Serve un decreto per definire:

Le superfici agricole di riferimento per le coltivazioni innovative.

Le modalità di calcolo del reddito agrario per queste coltivazioni.

Regime transitorio:
Fino all’approvazione del decreto, il reddito agrario per le coltivazioni nei fabbricati si calcola prendendo come riferimento il reddito dominicale più alto della provincia, moltiplicato per il 400%.

Vantaggi per le aziende agricole

Tasse più basse:
Le nuove regole permettono di pagare meno tasse sui redditi da coltivazioni innovative e crediti di carbonio.

Incentivi alla sostenibilità:
Le aziende che investono in pratiche eco-friendly (es. carbon farming o coltivazioni fuori suolo) sono premiate.

Maggiori opportunità:
Si aprono nuove possibilità di guadagno, come la vendita di crediti di carbonio.

In sintesi

Il Decreto 192/2024 è una riforma importante che:

  1. Agevola le aziende agricole che investono in innovazione e sostenibilità.
  2. Riconosce il ruolo dell’agricoltura nella lotta ai cambiamenti climatici.
  3. Semplifica le regole fiscali per le coltivazioni fuori suolo e i crediti di carbonio.

Per chi vuole approfondire, il testo completo del decreto è disponibile sulla Gazzetta Ufficiale:
Decreto Legislativo 192/2024.

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