Fondo perduto del 50% per le imprese di trasformazione agroalimentare

Agroalimentare Con la conversione in legge del Decreto Rilancio, all’art. 245 bis sono state introdotte ulteriori novità alla misura Resto al Sud .

Resto al Sud rilancio è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali o libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017.

In particolare:

  • per le sole imprese esercitate in forma individuale (con un solo soggetto proponente) il massimale di spesa è stato elevato da 50 mila  a 60.000 euro;
  • per tutte le iniziative imprenditoriali il nuovo mix di agevolazioni, sempre pari al 100% del programma di spesa ammesso, prevede il 50% di contributo a fondo perduto e il 50% di finanziamento bancario agevolato

Queste novità si applicano alle domande presentate dopo il 19 luglio 2020.

Le agevolazioni sono rivolte agli under 46* che:

  • al momento della presentazione della domanda sono residenti in  o nei 116 Comuni compresi nell’area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria)
    oppure
    trasferiscono la residenza nelle suddette aree entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dall’esito positivo dell’istruttoria
  • non sono già titolari di altre attività d’impresa in esercizio alla data del 21/06/2017
  • non hanno ricevuto altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio
  • non hanno un lavoro a tempo indeterminato e si impegnano a non averlo per tutta la durata del finanziamento

L’incentivo si rivolge a:

  • imprese costituite dopo il 21/06/2017
  • imprese costituende (la costituzione deve avvenire entro 60 giorni – o 120 giorni in caso di residenza all’estero – dall’esito positivo dell’istruttoria)

 Fino al 31/12/2020 può presentare domanda chi era in possesso del requisito anagrafico (under 46) alla data del 01/01/2019.

Spese ammissibili

Possono essere finanziate le seguenti spese:

  • ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa)
  • macchinari, impianti e attrezzature nuovi
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione
  • spese di gestione (materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative) – massimo 20% del programma di spesa

Non sono ammissibili le spese di progettazione e promozionali, le spese per le consulenze e per il personale dipendente.

Settori ammessi

  • Attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli e pesca
  • Fornitura di servizi all’imprese e alle persone
  • Turismo
  • Attività libero professionali

Sono escluse dal finanziamento le attività agricole e il commercio, ad eccezione della vendita dei beni prodotti nell’attività di impresa. A seguito dell’estensione dell’ambito di applicazione della Misura Resto al Sud al comparto delle attività libero professionali, sono state ricomprese tra le attività ammissibili quelle afferenti alla lettera M del Codice Ateco – attività professionali, scientifiche e tecniche.

Fonte:  Invitalia

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