Produzione di energia verde da parte delle comunità energetiche

biogas-Il PNRR prevede interventi di aiuto per € 2,20 miliardi volte a sostenere le comunità energetiche, cioè le coalizioni organizzate di utenti che collaborano tra loro per produrre, consumare e gestire energia pulita attraverso uno o più impianti locali in villaggi bioenergetici.

La transizione energetica, intesa come costruzione di un nuovo modello di organizzazione sociale basato su produzione e consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili, è necessaria e urgente.

Perché sia effettiva, devono essere innescati cambiamenti culturali, materiali ed immateriali, basati sul risparmio energetico e l’efficienza dei consumi.

In un tale scenario, l’attivazione di nuove forme di azione collettiva e di economie collaborative (in cui produzione e consumo danno vita a nuovi sistemi di scambio), unite alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie digitali, costituiscono i punti cardine della transizione energetica, oltre a rappresentare un’opportunità per la creazione di nuovi modelli di green economy.

Le comunità  possono avere una composizione molto varia (cooperative, associazioni senza scopo di lucro, condomini, attività commerciali e imprese del territorio…) ma hanno tutte lo stesso obiettivo: fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili ai propri membri.

Benefici?

  • Promuovere lo sviluppo delle fonti rinnovabili a livello decentralizzato
  • Consentire la fornitura di energia a prezzi accessibili
  • Promuovere la partecipazione al mercato di utenti che altrimenti sarebbero esclusi
  • Sostenere l’economia dei piccoli centri, rafforzando la coesione sociale
  • Combattere la vulnerabilità e la povertà energetica

Entro dicembre 2025 stipula dei contratti per realizzare gli interventi nelle comunità energetiche.

Entro giugno 2026 2500 Gwh di energia rinnovabile in comuni con meno di 5000 abitanti. Installare almeno 2000 MW.

Esempi di Comunità Energetiche in Europa
Bioenergy Village Jühnde, Germany – anno 2004.

Su scala rurale adotta una tecnologia a Generatore di cogenerazione da 700 kW che funziona a biogas per produrre elettricità che viene fornita alla rete pubblica. Una caldaia a cippato da 550 kW viene utilizzata in inverno per fornire il riscaldamento che circola intorno alla rete locale,

La comunità produce il 70% di il calore e il doppio dell’energia richiesta. L’impianto bioenergetico è di proprietà locale e collettiva degli abitanti di Jühnde. I residenti possono acquistare azioni della società cooperativa che possiede l’impianto – attualmente quasi il 75% degli abitanti di Jühnde sono membri di questa società. Una volta acquistate le azioni e diventati soci, possono acquistare il riscaldamento e l’elettricità dall’azienda, questo significa che i consumatori di energia sono anche i produttori di quell’energia.

Localised Energy Systems – Community Energy Generation,
Aggregation and Demand Shaping (LESCEGADS),
United Kingdom – anno 2015

TECNOLOGIA: Panelli PV: 45 kWp. 60 kWh di accumulo termico in 6 case e 2 kWh batterie agli ioni di litio per 9 case.

La COOPERATIVA ELETTRICA GIGNOD si trova a Saint Christophe, in Valle d’Aosta. L’energia prodotta dalla cooperativa è ceduta ai soci. In questa maniera si manifesta la centralità dello scopo mutualistico nella qualificazione della società cooperativa e negli obbiettivi fissati dallo statuto.

La SEM – SOCIETÀ ELETTRICA DI MORBEGNO, nasce in Valtellina nel 1897. La società produce energia elettrica attraverso lo sfruttamento di otto impianti idroelettrici situati in Valtellina / Alto Lario della potenza installata di 11 MW e rifornisce 13.000 utenti.

La COOPERATIVA DI MELPIGNANO nasce a Melpignano nel 2011, dalla collaborazione tra Legacoop e l’amministrazione comunale, con l’obiettivo di produrre energia utilizzando pannelli fotovoltaici posti sui tetti degli edifici pubblici e privati della città (33 impianti per un totale di 179,67 kW). La cooperativa ha la responsabilità di installare gli impianti fotovoltaici e di provvedere alla loro manutenzione e gestione, producendo energia e tenendo conto della domanda degli utenti che rivendendo il surplus.

Siamo nel contesto di una Economia collaborativa, un modello economico improntato alla condivisione di beni e servizi, con l’obiettivo di ridurre il loro spreco e sottoutilizzo. I vantaggi sono tanti: non solo economici ma anche sociali, culturali e ambientali.

Anche in una comunità energetica si possono applicare i principi della sharing economy e questo può favorire la nascita di scambi non solo di energia, ma anche di beni e di servizi tra i membri della comunità.

Misura da avviare

Fonte: ENEL – PNRR

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