Lattuga di mare: un superfood del Mediterraneo

A differenza di quanto potremmo pensare, anche i nostri mari pullulano di alghe buone e terapeutiche, molte delle quali sono note per caratterizzare numerose ricette della tradizione orientale.

La lattuga di mare è una di queste, un’alga presente in tutto il mar Mediterraneo ed è facilmente individuabile sulle coste rocciose e sugli scogli.

La sua altezza varia dai 2 ai 20 centimetri e ha un tipico verde brillante e traslucido, spesso raccolta in piccole cespi. L’alga è reperibile tutto l’anno ed è di facile raccolta visto che talvolta si affaccia quasi in superficie.

La lattuga di mare è molto nota e apprezzata in Campania, dove costituisce l’ingrediente principale delle famose “seppie di mare”, frittelle di pastella lievitata e fritte.

È ottima fritta assieme ai caratteristici pesci che compongono la frittura di mare.

In Oriente viene consumata anche cruda, dove arricchisce svariati piatti tradizionali.

Una volta essiccata, costituisce una sorta di spezia utile ad arricchire minestre, insalate e grigliate.

Come molte altre alghe, anche una volta reidratata torna come fresca, saporita e fragrante. L’alga può ovviamente anche essere congelata.

Una volta raccolta, si conserva in frigorifero per alcuni giorni immersa in acqua di mare.

La lattuga di mare non è solo ottima e gustosa, ma può essere considerata un autentico superfood, un super cibo grazie alle sue caratteristiche nutrizionali.

Secondo studi  reperibili in rete, la lattuga di mare è un’alga molto ricca di fibre, vitamine A, B, ma soprattutto C, molto di più degli stessi agrumi.

È molto ricca di ferro, 12 volte di più delle lenticchie, molto ricca di calcio, 30 volte di più rispetto al latte, molto ricca di magnesio, ben 15 volte di più di spinaci e tuorlo d’uovo.

La lattuga di mare è un alimento ricco di proteine vegetali e contiene tutti gli aminoacidi essenziali. Questi valori rendono l’alga particolarmente adatta a integrare molti regimi alimentari.

La lattuga di mare non è ancora stata imbrigliata dal commercio dalla grande distribuzione e la si può incontrare solo occasionalmente in qualche pescheria del sud.

Al pari di ogni altro cibo spontaneo e gratuito, l’unico modo per reperire la lattuga di mare è andarlo a cercare là dove abita, per accoglierla in modo sempre coscienzioso e rispettoso, adeguato e sostenibile. È ovviamente opportuno, prima della raccolta e del consumo, identificare accuratamente la lattuga di mare e accertarsi che le acque del mare dove cresce siano pulite.

Scheda Tecnica

Ulva lactuca, comunemente conosciuta come lattuga di mare, è un’alga verde appartenente al phylum Chlorophyta. La sua colorazione varia dal verde pallido al verde brillante [1,11]. Durante la riproduzione, i margini dei thalli appaiono bianchi, indicando il rilascio di gameti e lasciando solo le pareti cellulari [10]. I thalli hanno uno spessore di due cellule e possono crescere fino a 60 cm, sebbene 30 cm siano più comuni. Le radici, chiamate holdfasts, sono piccole e poco appariscenti [10].

Distribuzione

La lattuga di mare si trova in tutto il mondo, compresi l’Europa, le coste del Nord America, l’America centrale, le isole dei Caraibi, il Sud America, le isole dell’Oceano Indiano, il Sud-ovest asiatico, le isole del Pacifico, l’Australia e la Nuova Zelanda . In California, è presente lungo l’intera costa.

Ciclo di Vita

La lattuga di mare può riprodursi sia sessualmente che asexualmente. Nella riproduzione asex, i frammenti di lattuga di mare possono trasformarsi in nuovi individui.
Sottopone anche un’alternanza di generazioni, con fasi di riproduzione sessuale e asex, producendo thalli aploidi e diploidi in momenti diversi.

Habitat

Cresce in zone intertidali protette e semi-protette e in aree subtidali poco profonde, attaccata a substrati duri (come rocce) o a praterie di fanerogame marine, e può essere trovata galleggiante a metà marea. È molto opportunista e crescerà rapidamente in aree ricche di nutrienti.

Disponibilità Stagionale

Disponibile tutto l’anno per il foraggiamento. In  Europa, la disponibilità di lattuga di mare coltivata è limitata.

Tipo di Attrezzatura

Le coltivazioni di alghe stanno esplorando l’uso di strategie di acquacoltura indoor o la coltivazione di lattuga di mare sulla riva utilizzando un modello di coltivazione oceanica rigenerativa .

Stato della Pesca

La lattuga di mare non è  minacciata di declino

Potenziali Impatti sugli Ecosistemi

La lattuga di mare assorbe eccessi di nutrienti nell’acqua ed è considerata un potenziale biofiltro per i rifiuti dell’acquacoltura. Ha anche il potenziale di essere utilizzata per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.
Un eccesso estremo di lattuga di mare può causare emissioni da alghe in decomposizione che possono essere potenzialmente letali, sebbene questo sia raro.

Parti Commestibili

L’intera lattuga di mare è commestibile.

Usi Culinari

La lattuga di mare ha molti utilizzi culinari ed è utilizzata come guarnizione, essiccata, in polvere, servita cruda e nelle zuppe.

Descrizione delle Alghe

Leggera e sottile quando è secca, ha una consistenza liscia e viscida quando è idratata.

Informazioni Nutrizionali

La lattuga di mare è molto salutare, contiene più calcio del latte intero ed è una buona fonte di fibra, aminoacidi, vitamine e minerali .

Rapporto sulla Tossicità

Poiché cresce ovunque siano disponibili nutrienti, la lattuga di mare selvatica può crescere in aree inquinate non adatte al consumo umano [21,22]. Può accumulare metalli pesanti e altri inquinanti, assorbendoli facilmente dall’ambiente circostante [1]. La lattuga di mare coltivata è coltivata in conformità con rigorose norme di sicurezza alimentare ed è sicura da mangiare, mentre la lattuga di mare selvatica non è testata, quindi il foraggiamento dovrebbe essere fatto con attenzione.

Disponibilità Stagionale

Disponibile tutto l’anno a seconda della posizione e del metodo di ottenimento.

Fonti

[1] Bordean, D., Borozan, A. B., Cojocariu, L., Horablaga, A., & C Bostan. Proquest. 2016. Ulva Lactuca Consumption: A “healthy Risk”?. Web. ProQuest Link.

[2] Fleurence, J. ScienceDirect. 1999. Seaweed proteins: biochemical, nutritional aspects and potential uses. Web. ScienceDirect Link.

[3] Misurcova, L. ResearchGate. 2011. Chemical Composition of Seaweeds. Web. ResearchGate Link.

[4] Duarte, C. M., Losada, I. J., Hendriks, I. E., Mazarrasa, I., & N Marbà. Nature. 2013. The role of coastal plant communities for climate change mitigation and adaptation. Web. Nature Link.

[5] Shpigel, M., Guttman, L., Ben-Ezra, D., Yu, J., & Chen, S. (2019). Is ulva sp. able to be an efficient biofilter for mariculture effluents? Journal of Applied Phycology, 31(4), 1-11. doi:http://dx.doi.org/10.1007/s10811-019-1748-7

[6] Sea Lettuce (Green Laver/Aosa). n.d. Calorie Slism. Web. Calorie Slism Link. Accessed 5 July 2020.

[7] MacArtain, P., Gill, C. I., Brooks, M., Campbell, R. and I. R Rowland. Oxford Academic. 2007. Nutritional Value of Edible Seaweeds. Web. Oxford Academic Link.

[8] Déléris, P., Nazih, H., & J. M. Bard. 2016. Seaweeds in Human Health. Pages 319-367 in J. Fleurence & I. Levine, editors. Seaweed in Health and Disease Prevention. Academic Press

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