Le Societa di capitali agricole possono emettere minobond garantiti da Ismea

Interventi in Equity nei vari comparti produttivi

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Garanzie ISMEA su mini bond per ricapitalizzare o ammodernare la tua impresa agricola

Esistono diverse alternative per finanziare un’impresa senza ricorrere agli istituti di credito; alcune, tradizionali e conosciute (come le attività di private equity e venture capital), altre meno note.

La legge di stabilità 2015,  comma 209 assimila, ai fini delle garanzie che possono essere concesse da ISMEA, i titoli del debito (c.d. mini bond) emessi dalle imprese operanti nel settore agricolo, agroalimentare e della pesca ai finanziamenti bancari contratti dalle predette imprese, i quali, ai sensi della disciplina vigente (articolo 17, comma 2 del D.Lgs. n. 102/2004) già possono essere oggetto di garanzia da parte di ISMEA.

Nello specifico, possono essere oggetto di garanzia da parte di ISMEA i titoli del debito emessi in conformità alle norme del codice civile sui limiti all’emissione di obbligazioni da parte di società (articolo 2412 cc.) e alle norme sulle cambiali finanziarie emesse dalle società (articolo 32 del D.L. n. 83/2012) e acquistati da organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) le cui quote o azioni siano collocate esclusivamente presso investitori qualificati che non siano, direttamente o indirettamente, soci della società emittente.

Ecco un manuale interessante a supporto delle scelte dell’imprenditore agricolo: Come finanziare l’impresa. Oltre la banca: minibond, private equity, venture capital, crowfunding e altri strumenti.

Questo libro nasce con l’intento di dare risposte e strumenti utili nell’analisi e valutazione delle fonti di finanziamento alternative al credito bancario.

Con l’obiettivo di trovare un corretto bilanciamento tra banca e mercato e tra capitale di rischio e capitale di debito, presenta una panoramica dei principali strumenti non bancari che possono essere utilizzati dall’impresa.

Prendendo spunto dalla riforma dei minibond, che racchiude l’azione del legislatore italiano negli ultimi tre anni a favore dell’ampliamento delle fonti di finanziamento delle PMI, la prima parte del libro ripercorre gli strumenti lato debito.

Sul fronte del capitale di rischio, l’analisi prosegue illustrando il private equity, il venture capital, il crowdfunding e la quotazione.

A conclusione, il volume offre uno schema-guida alla redazione del business plan, documento chiave per presentarsi ad un operatore finanziario o al mercato.

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