Vertical Farm in Sicilia ed in altre Regioni: Cerchiamo Partner per progetto sperimentale pilota Biofabbrica sui tetti

Disegno Arch. Antonio Scarponi

Disegno Arch. Antonio Scarponi

La produzione agricola storicamente si sviluppata in aeree a basso interesse immobiliare, a parecchi chilometri di distanza da aree industriali, artigianali e dalle città.

Oggi, grazie all’avanzata della tecnologia, sta per azzerarsi la distanza storica tra la produzione agricola e il consumo di cibo.
Nasce la Vertical Farm, vera e propria biofabbrica che può essere collocata sui tetti dei magazzini e dei palazzi in città

La soluzione costruttiva è una struttura serricola in ferro  può avere una capacità produttiva anche di 5 tonnellate al giorno di biomassa vegetale commestibile in soli  1000 metri quadri, che utilizza metodologie di coltivazione che vanno dall’idroponica all’ aeroponica integrati da sistemi di climatizzazione che mantengono l’ambiente di crescita alle temperature ottimali richieste dalle colture agricole.

Grazie alla tecnologia idroponica ed aeroponica il modello produttivo può essere applicato ovunque nel mondo, in qualsiasi tipo di ambiente (tropicale, subtropicale, freddo, polare)

La nuova soluzione costruttiva (non tanto nuovo pensate ai giardini pensili di Babilonia) è concepita non solo come strumento per produrre cibo ma anche come un centro di rivitalizzazione ed animazione urbana (educazione alimentare).

Si possono utilizzare vecchi edifici abbandonati, oppure magazzini, o ancora, i tetti dei supermercati e della Grande Distribuzione Organizzata per creare nuova occupazione, produrre energia da fonti rinnovabili (minieolico, solare termico, fotovoltaico, biogas dagli scarti di lavorazione) ed educazione alimentare costruendo una forte consapevolezza sul legame tra persone – cibo a cm zero e rifiuti urbani.

Il sistema serra può avere una dimensione modulare di 32m x 32m ed altezze variabili. La struttura si integra facilmente con il tessuto urbano delle moderne città (ovviamente escludere l’insediamento nei centri storici) è può svolgere un ruolo attivo nello sviluppo della comunità presente nel quartiere di insediamento.

Il modulo 32m x 32m è standard e di facile montaggio – smontaggio, ottimizzare efficacia, costi e replicabilità.
Una sorta di serra mobile grazie ad un layout flessibile e leggero che utilizza tecnologia idroaeroponica.

Le tecniche colturali introdotte dalla Biofabbrica riducono del 90% il fabbisogno di acqua, del 60% il fabbisogno di nutrienti, non utilizza pesticidi ed è sostenibile dal punto di vista energetico grazie all’utilizzo delle risorse rinnovabili.

In questo contesto è partita una campagna di sensibilizzazione nei confronti delle Amministrazioni Pubbliche locali e regionali affinché nei prossimi piani regolatori si inserisca la possibilità di costruire in modo fisso e mobile una struttura serra sui tetti di palazzi, magazzini, capannoni.

L’intervento mira a salvaguardare terreni agricoli ormai intensamente sfruttati, a salvaguardare le falde acquifere (direttiva nitrati) a ripristinare il paesaggio rurale in coerenza alle direttive della nuova PAC europea.

Si introducono nuove tecnologie a basso impatto ambientale, innovativi sistemi colturali supportati dalla tecnologia ad ultrasuoni, substrati a gel, nuovi materiali riattivati da scarti di lavorazione e tante altre novità in brevetto.

Oggi ricerchiamo partner (Banche, Intermediari finanziari, Venture Capital, Associazioni, Architetti, Ingegneri, Imprese, Organizzazioni di produttori, Operatori della GdO, Organizzazioni di Categoria, Tecnici, Università) per costituire una rete di impresa o ed eventuale Consorzio di sviluppo (la forma sarà frutto di concertazione fra le parti partecipanti) e presentare un progetto pilota sperimentale attingendo al cofinanziamento del nuovo PSR 2014-2020  misura 16.

L’intero progetto, che amiamo chiamarlo “Biofabbrica Progetto Diffuso” sarà condiviso dai partner attraverso un portale web – intranet interattivo ove ognuno potrà dare il proprio contributo con visibilità e trasparenza tra i partecipanti e i destinatari finali del progetto (comunità locale, territorio, regione).

Obiettivo

Innescare un processo di sviluppo basato sul trasferimento tecnologico e sulla valorizzazione dei risultati della ricerca, incrementando la quantità e la qualità delle competenze trasferite alle PMI e promuovendo lo sviluppo e la nascita di imprese ad alto tasso di innovazione e  conoscenza

Una opportunità da non perdere per riposizionare il Made in Italy a livello internazionale. Tutta la tecnologia sviluppata sarà Made in Italy. Quale migliore iniziativa nell’anno dell’Expo 2015 di Milano.

Idea Concept: Dott Bartolomeo Pazienza

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    Disegno Arch. Antonio Scarponi

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    Sistema raffreddamento serra per climi mediterranei

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